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Domanda

le scrivo chiedendole un consiglio:

volevo mettere a dimora due peri coltivati a spalliera.

Quale portainnesto mi consiglia?

Quale varietà si adattano meglio e sono "autosufficienti" (=minor nr° di trattamenti possibili)?

Sa dove posso procurarmi queste piante?

Nella speranza lei possa aiutarmi e ringraziandola per la disponibilità

le porto i miei più cordiali saluti

Risposta

Le varietà che può mettere a dimora sono la CONFERENCE (racc. fine agosto-inizio sett.) sul cotogno, la WILLIAMS (racc. verso il 10 agosto) su un altro portainnesto, perché la Williams non ha una grande affinità con il portainnesto Cotogno.

Per quanto concerne la forma d’allevamento io sconsiglio la spalliera che è difficile da gestire, soprattutto con la struttura orizzontale (la vegetazione ha tendenza a crescere solo in alto), meglio la forma a palmetta (branche oblique. Comunque la forma d’allevamento la più facile è la forma a fuso. All’impianto utilizzare un palo di sostegno della lunghezza di 3 m ( m 2,5 fuori terra). I rami della nostra pianta saranno curvati verso il basso o mantenuti orizzontali.

Dove acquistare questi alberi?

Da Negrini, forse Caminada, supermercati (attenzione di non acquistare piante vecchie in vaso, più ci sono tagli sui prolungamenti più l’albero è vecchio e di difficile ripresa vegetativa).

Spero d’aver dato tutte le informazioni necessarie, un’altra cosa: non mettere una pianta a spalliera per nascondere un muro tutta la vegetazione crescerà verso l’esterno impedendo un normale transito sul viale.

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Coltura e avversità del noce sul Piano di Magadino

La messa a dimora di un noce sul fondo valle può subire in primavera il ritorno del freddo, causando il gelo dei giovani germogli. Questa situazione si presenta raramente.
Importante è osservare se nella zona ci sono piante di noci, questo vale anche per gli alberi da frutto in montagna. Sul Piano i noci crescono perfettamente come lo dimostrano quelli presso l’Azienda Ramello a Contone.

Importante è di evitare quei terreni umidi con eventuali ristagni d’acqua. Se il terreno è troppo acido bisognerà correggerlo su tutta la superficie con un ammendamento calcareo prima dell’impianto. Il noce è pure esigente in materia organica (letame)
che va sparso almeno un mese dopo la distribuzione della calce d’ingrasso.
Nei primi anni dalla messa a dimora è da prevedere un impianto d’irrigazione.
L’aspersione sopra chioma è da evitare.

Per un noceto a frutto, la miglior forma dall’allevamento è il vaso alla distanza di m 10x10, mentre se si adotta l’asse strutturato si può piantare a m 8x8. Esistono diverse varietà francesi Franquette e Fernor che hanno un germogliamento più tardivo delle altre, Parisienne, Grandjean tutte queste varietà sono mediamente sensibili alla batteriosi, mentre Lara, Mayette sono sensibili. In Italia la varietà più conosciuta è la Sorrento.Per una migliore fecondazione si raccomandano l’inserimento di una varietà impollinatrice.

Purtroppo le noci sono attaccate da più malattie che ne deprezzano la qualità, in primis troviamo:
Batteriosi Xanthomas campestris che provoca delle necrosi su frutti, foglie e rami. Il battere sverna nelle gemme oppure sulle necrosi. Si sviluppa tra i 16° e 29°C, le tecniche colturali possono diminuire l’infezione (concimazione, potatura e irrigazione).
La lotta viene eseguita a partire dalla schiusura delle gemme fino alla fine della fioritura ogni 8-10 giorni ed in seguito in funzione delle condizioni climatiche. I soli prodotti efficaci contro la batteriosi sono quelli a base di rame. La dose minima é 0,15% e si può aumentare fino a 0,2%, e in caso di forte attacco anche fino allo 0,25%.
Il fungo dell’antracnosi Gnomonia leptostyla rende alla raccolta i frutti neri, dove il mallo difficilmente si stacca. Si combatte con dei prodotti rameici. Il periodo d’infezione va dall’inizio della fioritura fino alla caduta delle foglie.

Gli insetti che più ci interessano sono:
Il verme delle noci Cidya pomonella medesimo delle mele e pere. Il volo delle farfalle viene monitorato tramite le trappole a ferormoni che permettono di valutare il miglior momento per intervenire. I prodotti sono uguali a quelli utilizzati per i meli e i peri.
La mosca della noce Rhagoletis completa, dal 1986 ha fatto la sua apparizione in Ticino e attualmente diventa sempre più problematica. Gli adulti escono dal suolo da inizio luglio fino alla fine di agosto, depongono una quindicina di uova nel mallo.
Ogni femmina può deporre dalle 300 alle 400 uova. Le larve si nutrono all’interno del mallo rendendolo molle, umido e nero. Una strategia di lotta non la conosco.
Sulle foglie ci possono essere degli attacchi di afide delle nervature Callaphis juglandis. Se creano problemi si utilizzano dei prodotti aficida.

(Alberto Sassella, febbraio 2014)

Domanda (29.11.2013)
Sono una docente di Scienze Naturali e quest’anno mi è stato chiesto di svolgere un’attività per due
classi di prima media sulle mele (per l’educazione alle scelte) e mi chiedevo se da voi riuscissi a recu-
perare alcune varietà.

Risposta

La ringrazio per il suo interessamento al ramo frutticolo, purtroppo arriva un po’ in ritardo, la produzione ticinese è terminata. La commercializzazione della produzione indigena viene smerciata subito, poiché non abbiamo delle strutture di conservazione.

Concernente le varietà scelte posso apportare queste informazioni complementari:

Elstar v. semi-precoce (in Ticino sta perdendo il suo interesse, lavoro di dirado dei frutticini impegnativo, pezzatura media a piccola)
Starking v. abbandonata, ai tempi (1960-70) serviva per l'impollinazione della Golden. I consumatori non l'hanno più apprezzata a causa della sua farinosità.
Questo inconveniente era sovente dovuto a una raccolta troppo tardiva. Tuttora è sostituita da varietà della medesima famiglia come le Red Delicious, Red Chief, ecc.
Gala La famiglia delle Gala è vasta. Oggi si punta soprattutto su quelle varietà molto più colorate come la Galaxy (rosso intenso). Da noi la Gala ha difficoltà nella colorazione in quanto matura verso il 20-fine agosto, in un periodo ancora molto caldo, mancando una differenza marcata di temperatura tra la notte e il giorno ciò si fa sentire sulla colorazione.
Per queste ragioni si coltiva o la Royal Gala o meglio ancora la Galaxy
Golden Delicious questa varietà sta perdendo sempre più terreno, malgrado che sia una buona mela e viene soppiantata da altre nuove varietà, In Ticino abbiamo diversi problemi colturali che vanno dall'alternanza di produzione (un anno si ha una produzione e l'anno successivo è scarsa o nulla), è soggetta a una malattia da fungo che è la ticchiolatura che colpisce sia le foglie che il frutto.


Ho interpellato un produttore di mele per vedere la sua disponibilità, mi ha risposto che tutte le sue mele sono state sia vendute o trasformate in succo.
Al supermercato attualmente trova facilmente queste varietà:
- Gala (famiglia)
- Golden Delicious
- Red Chief o simile (al posto della Starking)

Mi rincresce che non possiamo aiutarLa di più, in attesa di una risposta, cordialmente saluto.

Alberto Sassella

Domanda

Un socio chiede, in data 4 settembre 2013, se è ancora in tempo per innestare un ciliegio.

Risposta

È l'ultimo momento per l'innesto a corona di un ciliegio come pure per i prugni o susini. Non dimenticare di ricoprire con del mastice d'innesto le marze.

Il prelievo delle marze viene eseguito al momento dell'innesto, bisogna tagliare subito le foglie lasciando un pezzetto di peduncolo, il quale può servire per l'introduzione della gemma sul soggetto (innesto a gemma). Avvolgere le marze in un panno umido oppure in un giornale inumidito per evitare la perdita di umidità.

Può ancora tentare anche l'innesto a gemma su soggetti di piccolo calibro (grossezza di un mignolo o indice) oppure sui rami di un anno che formeranno la struttura principale dell'albero. La posa di due gemme può dare maggior sicurezza di riuscita.

Il problema è il ritorno del freddeo che impedisce la saldatura della marza o della gemma per il ritiro della linfa.

Per prudenza a fine gennario dovrà prelevare delle marze per un eventuale reinnesto se questo non ha funzionato. Le marze vanno conservate in un sacchetto o in una bottiglia PET ben chiusi (senza acqua) e posti in fondo al refrigerante di casa.